Momento forte di confronto e di discussione, mercoledì 4 dicembre, tra espressioni della comunità cittadina, rappresentanti delle istituzioni ed esperti al forum di discussione “OLTRE IL RUMORE – patto di comunità contro la violenza di genere” presso la sala biblioteca del CENTRODONNA George Sand APS.
Psicologi, psicoterapeuti, sociologi, insegnanti ed educatori, ma anche Magistrati, operatori del Servizio Sanitario e delle Forze dell’ordine, esponenti della Comunità Ecclesiale e Associazioni impegnate nel sociale, operatori del centro antiviolenza, del Centro recupero Uomini Autori di Violenza e del centro LGBT, si sono ritrovati e confrontati per avviare un comune percorso per la redazione del PATTO DI COMUNITÀ contro la violenza di genere per riconoscerla, prevenirla, contrastarla.
L’iniziativa era stata proposta dal CENTRODONNA in collaborazione con LiberARCI, Fondazione Comunitaria Agrigento Trapani, ANFAS Favara, Associazione Famiglie Persone Down, Pro Loco Castello, Associazioni in festa, Fabaria Donna, Senza Limiti, CIF di Favara, Rete civica della salute di Palermo, AIDO, Consulta Giovanile e con l’adesione del CESVOP di Palermo.
Il patto di comunità che abbiamo proposto vuole essere una pratica costante di collaborazione, di confronto e di condivisione tra istituzioni pubbliche, agenzie educative ed espressioni della comunità cittadina nella convinzione che famiglie, scuole, gruppi di volontariato e istituzioni debbano sempre più collaborare tra di loro per fornire risposte efficienti e tempestive ed alimentare una dimensione etica che responsabilizzi tutti.
Nel forum del 4 dicembre, il contributo degli intervenuti è stato prezioso per meglio focalizzare il problema della violenza di genere e adottare azioni coordinate, tra tutti gli attori coinvolti nella presa in carico delle vittime e organizzare le azioni previste per la prevenzione e il contrasto del fenomeno.
Violenza di genere non vuol dire solamente fatti sanguinosi ed eclatanti, ma si configura all’interno della nostra società come un fenomeno di carattere strutturale e non episodico o emergenziale ed è quindi opportuno perseguire e attivare piani estesi di prevenzione e di educazione per un cambiamento culturale ed etico. Prevenzione, quindi, ma anche protezione delle donne vittime di violenza. La protezione e la sicurezza delle donne è fondamentale se si vogliono perseguire i colpevoli.
Questi alcuni dei ragionamenti nati dal confronto degli interventi coordinati magistralmente dalla Prof.ssa Jolanda Contrino.Tutti gli interventi facevano riferimento ad esperienze concrete:
dal sociologo Prof. Gaetano Gucciardo che da anni è impegnato a svolgere una ricerca sul fenomeno della violenza di genere, alla psicologa Dott.ssa Maria Angela Frenna che nel suo lavoro professionale al Consultorio Familiare osserva e sottolinea le difficoltà dei giovani. Dalle esperienze concrete partono anche tutti i rappresentanti delle istituzioni dalla dott.ssa Maria Barbara Grazia Cifalinò Magistrato – Sostituto Procuratore, al Cap. Leonardo Mirto, Tenenza Carabinieri di Favara al Dott. Francesco Sammartino, Funzionario di P.S. – Questura di Agrigento; tutti concordano nel mettere l’accento sul limite del sistema repressivo nei confronti del violentatore: se non è accompagnato da forme di sostegno vero, psicologico ma anche economico e di integrazione sociale nei confronti delle vittime.
L’intervento incisivo della Prof.ssa Mirella Vella, Dirigente del liceo statale Martin Luter King, mette in evidenza la centralità della scuola nel percorso di crescita e di educazione alla affettività di ragazze e ragazze ma anche la difficoltà ad interagire e collaborare con le famiglie.
La necessità di un cambio di passo culturale, di una sorta di conversione culturale è stato sottolineato da Don Nino Gulli, Arciprete di Favara.
Gli operatori dei centri di sostegno come la Dott.ssa Antonella Gallo Carrabba del Centro Antiviolenza e Antistalking – Agrigento, la Dott.ssa Concetta Rinallo Assistente Sociale del CUAV Centro Uomini Autori di Violenza e la Dott.ssa Paola Savona La Sala Responsabile sportello LGBT “Liberi di esserci” Comune di Agrigento, sulla base di esperienze concrete hanno sottolineato la necessità di attivare un esteso approccio partecipativo e solidale con lo scopo di sostenere e rendere efficaci le esperienze collettive e cooperative di “cura reciproca”. Il Dott. Giorgio Patti a nome del Direttore Generale dell’ASP di Agrigento, ha manifestato l’impegno dell’ASP ad essere attivamente presente attraverso le proprie strutture come i servizi dedicati nei pronto soccorsi e, a livello di base, con i consultori, per assicurare il massimo di assistenza e di intervento tempestivo.
Luigi Sferrazza, presidente del CENTRODONNA, dichiara di sentire l’obbligo di esprimere un grazie sentito a tutti i partecipanti anche se ogni espressione di gratitudine sembra inadeguata e insufficiente rispetto all’alto valore dei contributi e delle testimonianze.
Straordinario e apprezzato da tutti, infine, il contributo artistico della Flow Academy di Floriana Pullara che ha sollevato i partecipanti con la bellezza, la delicatezza e l’armonia straordinaria della musica e della voce.
Il rappresentante della Prefettura Dott. Danilo Palumbo ha assicurato ogni forma di collaborazione della prefettura per la piena riuscita ed attuazione del patto di comunità mentre l’assessore alle Politiche sociali Ing. Vincenzo Cassaro ha dichiarato con entusiasmo di accogliere, a nome del Comune, la proposta di costituire il patto di comunità contro la violenza di genere. “L’impegno comune, sviluppato in precisi punti programmatici, è quello di ideare, sostenere e condividere azioni concrete di promozione delle pari opportunità, basate sull’eguaglianza e la valorizzazione delle differenze, per una società più equa, priva di stereotipi di genere e realmente paritaria”.
Il forum si è concluso aprendo una fase nuova e immaginando nuovi passaggi e nuove tappe fino alla costruzione del PATTO DI COMUNITÀ contro la violenza di genere per riconoscerla, prevenirla, contrastarla